Una sbirciatina nel mondo di Le Donne del Vino

Con uno spirito fresco e vivace e una gentilezza caratteristica di un bel Rosé,

Paola Longo

enotecaria e vice-presidente di Le Donne Del Vino, ci apre le porte di questa fantastica associazione e ci racconta come fanno per sostenere, formare e valorizzare il ruolo delle donne nel settore del vino.


Le Donne del Vino. Vice-presidente Paola Longo. Enoteca Longo

Paola Longo, vice-presidente della Associazione Le Donne del Vino. Donne Vino e Futuro.



Come e perché nasce LE DONNE DEL VINO?

L’associazione nazionale Le Donne del Vino nasce nel 1988 a Firenze per volere di Elisabetta Tognana, proprietaria di un’azienda agricola in toscana che aveva questa grande voglia di coinvolgere delle donne che divulgassero la cultura del vino in Italia.

La mission è diventata molto più importante perché il proposito principale è quello di valorizzare la figura femminile all’interno del mondo del vino, che, comunque, resta un mondo molto maschile e maschilista.

Oggi più di 950 donne sono associate. L’associazione si è sviluppata quindi in diverse categorie, tra imprenditrici, produttrici, ristoratrici, enologhe, giornaliste e responsabili del marketing e della comunicazione.



Queste donne non si fermano mai!

Puntano sempre a valorizzare e sostenere il ruolo di tutte le donne, anche quelle che abitano in posti remoti d’Italia, dove non ci sono, ad esempio, asili o scuole vicini, per aiutarle ad integrare la vita di famiglia con la vita imprenditoriale. Grazie all’attuale presidente, Donatella Cinelli Colombini, sono arrivate alla Camera dei Deputati a chiedere aiuto e supporto per queste donne.



L’Associazione ha come finalità l’educazione e valorizzazione della donna nel suo ruolo di imprenditrice, quali sono le attività che l’Associazione realizza per raggiungere questo obiettivo?


L’Associazione promuove il ruolo delle Donne del Vino nella società e nel lavoro, favorisce la formazione e il networking nazionale e internazionale.

È composta da varie delegazioni. Tutte le Regioni hanno una delegazione che svolge delle attività proprie, e sviluppano progetti studiati appositamente dalle delegate regionali.

Parallelamente vengono portati avanti anche progetti su scala nazionale, in particolar modo durante momenti istituzionali fissi come il VINITALY a Verona o altre fiere internazionali.

Tra i progetti di maggior rilievo si possono citare ad esempio la partecipazione come giuria internazionale in Giappone, la creazione di un network con altri 15 paesi ed il “gemellaggio” con l’associazione Women&Wine.




Com’è la presenza femminile nel settore vitivinicolo ed enoturistico?

La presenza è altissima, un 30% sono donne.

La nostra presidente è stata la prima donna a gestire una cantina 100% con staff femminile, dove dall’enologo al magazziniere lo staff è formato da sole donne.


“Donne . Vino . Futuro”


Quali sono le sfide che una donna si trova ad affrontare per essere riconosciuta nel settore vinicolo?

Le sfide sono molte, esiste ancora tanta ostilità nel riconoscimento della donna.

Abbiamo affidato ad alcune università delle ricerche per capire a che punto eravamo e abbiamo capito che c’è ancora tanto da fare, sebbene in Italia 1 cantina su 3 sia condotta da una donna, in realtà c’è ancora tanto maschilismo, tanto che noi, la settimana scorsa, siamo andate in Senato a parlare di corsi sul sessismo. Ancora nel 2022 siamo costrette a proporre corsi per impedire alle donne di essere offese nel proprio posto di lavoro.


Quest’anno, abbiamo anche dato vita al progetto: “Donna, Vino e Futuro” attraverso il quale, in occasione della giornata della Donna, abbiamo pubblicato sul nostro sito e sui social immagini di donne che hanno in mano una bottiglia di vino nella quale inseriscono un messaggio per le generazione future.


(È anche un’attività che ho proposto nella mia enoteca; ho fatto lasciare ai clienti messaggi per il futuro nella bottiglia e di tanto in tanto ne pubblichiamo qualcuno sui social.)


Il Vino come punto di partenza


Cosa possono trovare le socie nell’Associazione?


Oltre alle lezioni di parità ed equità di trattamento sul posto di lavoro, tra le varie attività e progetti possiamo citare un Ricettario dove ogni Donna del Vino realizza una ricetta di un piatto della propria regione partendo dal vino: il vino resta il punto di partenza.

Progetti legati all’Enoturismo. La nostra presidente infatti è stata la fondatrice del movimento Enoturistico e da due anni abbiamo una collaborazione con Touring Club.

Ma anche una collaborazione mensile con Il Corriere Vinocolo, dove comunichiamo tutte le attività che vengono svolte dalle Donne del Vino e dalle varie delegazioni.

Abbiamo inoltre realizzato un progetto dedicato al lavoro. Si chiama FUTURE e dà la possibilità di fare degli Stage nelle cantine alle giovani donne che vogliono provare un’esperienza del genere.

Infine, ma non per importanza, abbiamo sviluppato #tunonseisola, un canale d’ascolto contro la violenza sulle donne. Questo progetto nasce, sfortunatamente, a seguito della perdita tre anni fa di una socia per mano del marito e ci siamo accorte che tante volte, senza saperlo, le persone a noi vicine possano avere bisogno di aiuto, ma non riescono a chiederlo.


#TUNONSEISOLA



Secondo voi, come possono fare le donne per migliorare e far crescere le loro imprese? 


Per noi la parola chiave è FORMAZIONE. Seguiamo corsi per migliorarci, per ambire e per avere, a livello istituzionale, delle posizioni importanti e qualificanti.



Che messaggio volete dare a tutte le donne che stanno iniziando un percorso in questo settore?

Credeteci!!!



Quanta forza e ispirazione tramettono queste donne, non credi?

Se sei interessata a saperne di più, questi link ti possono essere utili: 



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